Una località in Val Brembana denominata Camarata viene citata per la prima volta in una pergamena conservata presso l’Archivio storico diocesano di Bergamo datata al 9 gennaio 1181 ma il più antico toponimo di cui si abbia notizia riguarda l’abitato di Cespedosio, Cespedusso, citato in una pergamena capitolare nel 1093.
Dell’abitato di Camerata non vi è invece menzione negli Statuti di Bergamo del 1331 ma negli Statuti del 1353 si ricorda un Comune “de S.ta Maria de Camerata”, cui spettava insieme ad altri centri la manutenzione della strada che dal ponte della Morla conduceva in Val Brembana.
La storia di Camerata è strettamente legata a quella delle piccole comunità brembane sottomesse al regime feudale dei vescovi di Bergamo; in epoca comunale il paese appartenne poi al Comune di San Pietro d’Orzio da cui si rese autonomo nel ‘300.
Toccato dalle lotte guelfo-ghibelline, che insanguinarono il paese per oltre due secoli, e il dominio visconteo, iniziato nella prima metà del ‘300, il paese venne inserito nel vicariato della Val Brembana Superiore e vi rimase anche durante la dominazione veneta (1428-1796).