bretto basso

Benvenuti nel borgo di Bretto, piccolo gioiello collocato lungo le pendici del monte Venturosa.

Il borgo è composto da due piccoli e caratteristici nuclei abitati, Bretto basso e Bretto alto.

Qui si stabilirono e collocarono le loro dimore alcuni esponenti della famiglia Tasso che lavorarono al servizio della Compagnia dei Corrieri della Serenissima. A Bretto basso spicca l’antico palazzo Tasso che si affaccia su una piccola piazza assieme ad altri edifici un tempo di pertinenza del palazzo. Restaurato nel 1980, ha mantenuto la sua struttura originaria e un affresco sulla facciata principale che rappresenta lo stemma di famiglia composto dal tasso, dal corno, dall’aquila e dalla torre, che richiama il casato tedesco dei Thurn und Taxis, che nel ‘600 aveva acquisito il titolo principesco.

Il palazzo venne fatto abbellire da Maffeo Tasso, corriere maggiore della Compagnia dei Corrieri della Serenissima, vissuto dal 1596 e il 1677 e dal fratello Luigi, canonico della cattedrale di Bergamo.

Sulla strada che collega Bretto basso a Bretto alto si trova la chiesa dedicata a San Ludovico d’Angiò, vescovo di Tolosa, restaurata e messa in sicurezza nel 2007. È una chiesa a navata unica con tetto a doppio spiovente e torre campanaria addossata sul lato a monte. La facciata è composta da portale d’ingresso ad arco a sesto acuto sovrastato da una lunetta a giorno e due finestre ai lati del portale.

Probabilmente edificata a metà del ‘300, subì abbellimenti e ampliamenti tra il ‘400 e il ‘500 per volere dei Tasso che ne avevano lo giuspatronato, ovvero vantavano diritti e doveri sulla chiesa: il legame dei Tasso con questa chiesa è testimoniato dalla presenza di affreschi con stemmi tassiani sul lato a valle dell’edificio. Internamente l’edificio ospita un ricco ciclo di affreschi che richiamano alla devozione e alla verità di fede.

Un gruppo di dipinti raffigura un San Defendente in abiti quattrocenteschi con un offerente nella parete nord della navata; una Madonna che allatta con offerente, nella parete nord del presbiterio è dipinto San Vincenzo Ferrer e Sant’Antonio Abate in cattedra nella parete opposta; sulla volta del presbiterio è collocato il Cristo Pantocratore con i simboli degli Evangelisti sulla volta del presbiterio.

Recentemente, dietro la pala sull’altare sono state scoperte altre figure affrescate: una Trinità, una Madonna in trono, San Ludovico da Tolosa, un Cristo con la Maddalena e un altro santo non ancora identificato; sul lato destro del presbiterio, invece, una Madonna che allatta il Bambino, San Sebastiano, San Bartolomeo e un offerente. Le opere, come si legge in un cartiglio, furono eseguite da a un pittore della Valle Averara, identificabile forse in Jacopino Scipioni o in uno dei Baschenis.

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